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Anche quest’anno la Festa internazionale della Storia di Bologna ha
fatto tappa presso… l’Associazione culturale Circolo dei lucani di
Bologna.
Anche quest’anno la Festa internazionale della Storia di Bologna ha fatto tappa presso… l’Associazione culturale Circolo dei lucani di Bologna. E, come nelle precedenti edizioni, la gremita cornice del Teatro Guardassoni di via D’Azeglio ha celebrato il successo di un’iniziativa che riesce a migliorarsi di volta in volta.
Al centro dell’evento, andato in scena sabato 4 novembre, la presentazione del libro “Isabella e Lucrezia, le due cognate. Donne di potere e di corte nell’Italia del Rinascimento” (ed. Marsilio), scritto da Alessandra Necci, scrittrice e docente universitaria, accompagnata nell’occasione dalla poetessa Loredana Magazzeni e dal giornalista Marco Guidi. Un racconto avvincente che ha preso le mosse dal lontano 1492, anno cruciale per l’Italia e per il mondo intero in cui il Belpaese diventa, secondo la scrittrice romana, “sempre più teatro di guerre continue e mette in atto una vera e propria svendita del sistema paese, iniziando proprio nel Rinascimento a prediligere l’amore per il ‘particulare’ rispetto all’interesse generale, con una propensione diventata in breve un marchio di fabbrica e una costante per i secoli a venire”. Un libro che ripercorre le vicende di un periodo storico particolarmente denso di avvenimenti e lo fa attraverso la biografia di due grandi donne del nostro Rinascimento, Isabella d’Este e Lucrezia Borgia, così diverse ma in fondo unite dall’essere antesignane di figure femminili in grado di muoversi da attrici in un mondo maschile e di rappresentare, per la prima volta, un ruolo di vertice non solo nel campo delle arti o della cultura ma anche in quello politico. L’incontro, che ha visto una grande partecipazione di pubblico, è stato battezzato, com’è ormai tradizione, dal professore di Storia medievale dell’Università di Bologna Rolando Dondarini, al timone di quella kermesse bolognese dedicata alla storia caratterizzata anche quest’anno da un ricco e variegato cartellone. Il passato, dunque, è stato l’attore principale sul palcoscenico del “Guardassoni”, quel passato che, come ha sottolineato il presidente del Circolo dei lucani Giuseppe Panzardi, “ci serve per capire il presente e pensare il futuro, poiché la storia non si fa solo con le analisi politiche ma è necessario scandagliare, analizzare e interpretare i sentimenti dell’uomo per capirne gli intrecci e gli snodi più cruciali”.
Nel corso della serata, la Basilicata è stata il filo conduttore comune di pensieri e parole sintetizzati da rappresentanti del governo regionale lucano, grazie a Francesco Mollica (Consiglio regionale della Basilicata), e bolognese, con Stefano Caliandro per il Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, che hanno presentato con un ideale scambio di culture il suggestivo ed emozionante video sul Museo dell’emigrazione lucana presentato da Luigi Scaglione (dirigente comunicazione regionale della Basilicata). Sullo schermo, i volti e gli sguardi di chi, in un passato non così lontano, fu costretto ad abbandonare patria e famiglie lucane per raggiungere l’America ma anche l’Asia o l’Australia, a ricordarci, ancora una volta, chi eravamo un secolo fa per capire meglio chi siamo oggi.
Spazio, infine, alla musica con il concerto “Di vaghi spazi e augelli, ossia la natura del Barocco” proposto dalla giovane ma già affermata ensemble bolognese dei “Baroque à la coque”, con un viaggio, anche in questo caso, nel passato, affrontato sulle note di Vivaldi, Bach, Lully e Handel. Naturalmente, il buffet lucano a base di pasta fresca al ragu di salsiccia lucana e Aglianico del Vulture ha poi permesso ai numerosi ospiti presenti in sala di chiudere con il classico “dulcis in fundo” una serata vissuta sull’emozionante filo della memoria.
Luca De Lellis